Genuinfluencer: celebrare le imperfezioni e i contenuti.

GLI INFLUENCER STANNO PERDENDO LA PROPRIA INFLUENZA?
Diciamolo, della perfezione ci eravamo già stufati da un po’ ma la pandemia e i lockdown a singhiozzo ci hanno portati in modo trasversale in una dimensione più autentica, spettinata, reale.
Mentre noi partecipavamo ad infinite video call senza esserci nemmeno lavati i denti, anche Chiara Ferragni era chiusa in casa, senza glamour by Manuele Mameli, senza pranzo a Palazzo Parigi, senza angolazioni impeccabili.
Insomma, una di noi.
E come noi la abbiamo vista impastare pane e pizza sui social, ma in modo poco credibile e infilandoci parecchi #adv.
Il lavoro è lavoro, non si discute, ma il risultato era un po’ forzato, almeno ai miei occhi.
Lontani da rooftop, location alla moda, red carpet e cocktail i contenuti si sono mostrati “senza filtri” e alcuni si sono rivelati molto poco interessanti. Lo avete pensato anche voi?
È così che quando ha preso piede la pandemia, e molti Paesi nel mondo sono entrati in recessione, gli utenti dei social hanno iniziato a “defolloware” gli eccessi e l’inaffidabilità dei classici modelli di influencer e preferire l’autenticità e le informazioni di valore. Si è cominciato a parlare di Genuinfluencer, ma chi sono?
Il Guardian ce lo racconta in questo articolo di un po’ di mesi fa ‘Being too aspirational is repellent now’ – the rise of the ‘genuinfluencers’.
Io ve lo riassumo dicendo che è un termine coniato da WGSN, una società specializzata nella previsione di tendenze, per identificare le star nascenti dei social che utilizzano le piattaforme per diffondere informazioni, idee e consigli autentici e personali, non vincolati da accordi commerciali. Il loro principale intento è quello di “influenzare” la consapevolezza, ma l’era della futilità e del posizionamento spietato sta veramente finendo?
I genuinfluencer, che stanno catturando l’attenzione dei follower di tutto il mondo, non sono specializzati in contenuti di moda, bellezza o lifestyle ma diffondono contenuti rilevanti che tengono le persone informate. Lo fanno attraverso video spontanei in location non costruite, modi meno impostati e temi scottanti di attualità, come la crisi climatica, l’inclusione sociale e la discriminazione di genere.
In questo modo social media come Instagram e TikTok diventano sempre più le nostre fonti di notizie, infatti nel Regno Unito il 61% dei minori di 35 anni utilizza queste App per scoprire cosa succede nel mondo e tenersi informati.
Insomma, il mondo dei social sta cambiando, ce lo dicono anche dalla Norvegia in cui per abbassare gli standard di bellezza irrealistici imposti da questi canali, che minano l’autostima tra i giovani, è stata introdotta una legge che vieta agli influencer l’uso di foto ritoccate a scopo promozionale, a meno che non lo si dichiari apertamente con un’etichetta. Notevole!
Photo: Lauren Humphrey for WGSN
Il metaverso, dalla seconda metà del 2021, è la star indiscussa di titoli di giornale, schermi, discussioni e domande. Aziende, brand e influencer si stanno preparando per affrontare questo nuovo coinvolgimento digitale. Basta vedere Facebook, sarà un caso che ha cambiato il nome della sua azienda in Meta?
Ma anche gli influencer, o meglio i genuinfluencer, stanno diventando virtuali.
Su Douyin, ovvero il TikTok cinese, è nata Angie, un’influencer virtuale che sta dettando dei nuovi standard di bellezza in oriente. Celebra le sue imperfezioni mostrando denti asimmetrici, pelle arrossata e cicatrici da acne, vestendo t-shirt e pantaloncini al posto di abiti firmati. Perché sta spopolando? Perché è più realistica di molte persone reali.
Photo: Angie dal suo Douyin
Un esempio che fa dialogare influencer virtuali e brand è quello di Yoox, che sta rivedendo la strategia di Daisy, la sua influencer virtuale lanciata nel 2018. “Ci stiamo allontanando dalla sua immagine iniziale in cui sembrava sempre impeccabile e la stiamo umanizzando dandole simpatie e antipatie oltre ai difetti. Ciò include lo sviluppo della sua voce e farla impegnare di più nelle questioni sociali. È importante che non sia neutrale", ha detto a Vogue la direttrice della comunicazione di Yoox Manuela Strippoli. Così anche Daisy si trasforma in una genuinfluencer per trasmettere l’identità del brand, aggiungere chiarezza agli argomenti cari a Yoox e diventare un riferimento.
Photo: Daisy sui social di YOOX
Insomma, emerge un nuovo approccio in cui, soprattutto tra i giovani della generazione Z, si preferiscono influencer con cui è possibile relazionarsi e condivide valori, esperienze, idee e imperfezioni.
Desideriamo marchi che ci accettino, che ci valorizzino, che accolgano una gamma di identità ed esperienze diverse.
Cerchiamo sempre di più chi ci assomiglia invece di voler assomigliare a qualcun altro, cerchiamo chi sbaglia come noi, chi si batte per i temi di valore, chi prende posizione, chi urla, chi piange, chi non è perfetto.
Che sia nel metaverso o meno, mi incoraggia pensare ad un futuro creato da “imperfezionisti” che prediligono, sempre di più, contenuti reali e pensati fuori dai bordi.
The Guardian
WSGN
The Future 100, a report by Wunderman Thompson Intelligence