Accessibilità Digitale: verso un web veramente inclusivo

Con l'entrata in vigore dell'European Accessibility Act (EAA) il prossimo 28 giugno 2025, l'Italia compie un nuovo passo verso un ecosistema digitale più inclusivo, già avviato dalla Legge Stanca del 2004 che riguardava le piattaforme della pubblica amministrazione.
A partire da questa data, l'accessibilità digitale diventa un obbligo legale, ma anche una vera e propria opportunità per le aziende di migliorare l'esperienza utente e raggiungere un pubblico più ampio.
Ma cosa significa esattamente accessibilità digitale e perché è così importante?
L'European Accessibility Act, noto anche come Direttiva (UE) 2019/882, è stato approvato dal Parlamento Europeo il 17 aprile 2019 e recepito in Italia con il Decreto Legislativo 82/2022.
Questa normativa mira a garantire che prodotti e servizi digitali siano accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità.
Tra i prodotti e servizi coperti ci sono sistemi hardware e software per computer, terminali self-service come bancomat e macchine per il biglietto, siti web, applicazioni mobili, servizi di trasporto, bancari e di e-commerce.
Secondo i dati del Consiglio Europeo del 2023, il 27% della popolazione dell'UE sopra i 16 anni presenta una qualche forma di disabilità. Questo significa, secondo le stime dell'Eurostat, che circa 101 milioni di persone, ovvero un adulto su quattro, sono coinvolti.
In Italia, la percentuale è leggermente inferiore, attestandosi al 20,6%, che corrisponde a oltre 10 milioni di persone.
Da queste premesse nasce il percorso intrapreso dalla Commissione Europea volto a eliminare le barriere architettoniche e digitali per permettere la piena accessibilità a prodotti e servizi a tutta la popolazione che risiede in Unione Europea.
Per conformarsi alla normativa, le aziende devono intraprendere diverse azioni:
- Audit di accessibilità: Valutare lo stato attuale dei propri prodotti e servizi per individuare eventuali criticità.
- Implementazione delle attività correttive: Apportare le modifiche necessarie per soddisfare gli standard di accessibilità.
- Redazione e pubblicazione di una Dichiarazione di accessibilità: da rendere disponibile online, da tenere aggiornata periodicamente.
- Formazione del personale: Assicurarsi che i dipendenti siano consapevoli delle esigenze di accessibilità e sappiano come implementarle.
- Monitoraggio continuo: Mantenere un controllo costante per garantire che i prodotti e servizi rimangano conformi.
Le opportunità di piattaforme più accessibili
Adeguarsi alla nuova normativa dell’European Accessibility Act offre numerose opportunità:
- Accesso a nuovi mercati: prodotti e servizi accessibili possono raggiungere un pubblico più ampio, inclusi anziani e persone con disabilità.
- Miglioramento della reputazione: essere un'azienda inclusiva può anche ricadere positivamente sull'immagine del brand.
- Vantaggi competitivi: Le aziende che si adeguano prima possono ottenere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti.
Un aspetto molto importante da considerare è seguire le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), le linee guida internazionali sviluppate dal World Wide Web Consortium (W3C) per garantire l'accessibilità dei contenuti digitali. Le WCAG si fondano su quattro principi fondamentali, i cosiddetti principi POUR:
- Perceivable (percepibile): le informazioni devono essere accessibili a tutti, indipendentemente dalle capacità fisiche o sensoriali degli utenti. Quindi anche con testi alternativi per immagini, sottotitoli nei video, opzioni di contrasto elevato, ecc.
- Operable (utilizzabile): l'interfaccia e i suoi elementi devono essere facilmente utilizzabili, anche con diversi dispositivi e tecnologie assistive.
- Understandable (comprensibile): il contenuto deve essere chiaro e facile da comprendere, sia dal punto di vista visivo sia di linguaggio.
- Robust (robusto): Il sito deve funzionare correttamente con tutti i browser e le tecnologie presenti e future.
Questo significa quindi lavorare sulle piattaforme, ad esempio, per rendere la navigazione intuitiva e i testi e i contenuti leggibili, ma anche migliorare la compatibilità con tecnologie assistive, inserire sottotitoli e trascrizioni per i video, ecc.
Vi ricorda nulla?
Le piattaforme possono ottenere molti vantaggi rispetto ad aspetti squisitamente digitali, soprattutto due:
- Miglior posizionamento sui motori di ricerca (SEO):
Un website accessibile, in grado di garantire contenuti chiari e che rispondono alle esigenze (non solo intenti) degli utenti, facilita il posizionamento nei motori di ricerca, perché rispettano tutti quei parametri che, ad esempio, Google utilizza per calcolare il ranking (titoli di paragrafi espliciti, alt text nelle immagini, testi chiari e semplici, ecc.). - Aumento dell’engagement rate:
Se la piattaforma garantisce una customer journey lineare e semplice, potrà aumentare le probabilità che l’utente sia ingaggiato rispetto ai contenuti e, perché no?, che sia più propenso a convertire (in lead, in purchase o altro).
Le aziende che non si conformano alle nuove norme di accessibilità digitale previste dall'EAA possono incorrere a diverse conseguenze.
Innanzitutto sanzioni finanziarie, il cui ammontare può variare da paese a paese, ma che può raggiungere il 5% del fatturato. Oltre che i prodotti e servizi offerti dalle aziende potrebbero essere ritirati dal mercato.
A questo si aggiunge il danno reputazionale: una sanzione è per eccellenza una notizia che influisce negativamente il sentiment di un brand o di un’azienda.
Rispetto a quanto si legge nell’EEA, dal punto di vista legale vi sono delle casisitiche di esenzione o di posticipo nell'applicazione della norma. Rispetto a questo, è necessario che aziende e brand valutino gli estremi con i propri legali.
In generale, come detto sopra, applicare misure per rendere il web accessibile e strutturare piattaforme in ottica inclusiva, permette di coinvolgere una platea di persone ad oggi escluse (parzialmente o totalmente). Pertanto, oltre a una norma legale, seguire le regole di Accessibilità digitale risulta anche una responsabilità etica e sociale dell’azienda e del brand, per riuscire a rivolgersi a tutti, senza porre o porsi limiti.
Fonti:
- European Accessibility Act
- Decreto Legislativo 82/2022
- Legge Stanca 04/2004
- Disabilità nell'UE: fatti e cifre - Consiglio Europeo (Ultima modifica: 18 febbraio 2025)